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GPT-5 e Prompting: perché oggi vince chi fa le domande giuste

Di Chiara Arlati
GPT-5 e Prompting: perché oggi vince chi fa le domande giuste

💡Con ChatGPT-5 vince chi fa le domande giuste. Ma non era così anche prima?

Si, ma con qualche differenza👇🏻👇🏻👇🏻

Tutti parlano di GPT‑5, il nuovo modello di OpenAI:

più veloce, più potente, più preciso.

Ma c’è un dettaglio che pochi vedono: più l’AI diventa avanzata, meno perdona le nostre approssimazioni 😱

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Per capire meglio:

• GPT-4, 4o e 5 funzionano allo stesso modo → output proporzionato all’input.

• con GPT-5 la sensibilità è più alta.

→ Piccole variazioni nel prompt producono differenze più grandi e visibili nel risultato.

È un po’ come:

• Con una fotocamera da 8 megapixel (GPT-4), se metti a fuoco male hai comunque una foto “accettabile”.

• Con una fotocamera da 50 megapixel (GPT-5), lo stesso errore di messa a fuoco diventa molto più evidente: la foto è inutilizzabile.

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💡 Il prompting non è più un trucco da smanettoni.

È la nuova alfabetizzazione digitale.

E siccome imparare qualcosa di nuovo ci costa fatica (o sbatta), OpenAI ha pensato a una pillola magica: Prompt Optimizer.

Incolli il prompt, clicchi “Optimize”, e l’AI lo riscrive secondo le best practice ufficiali.

Utile, sì.

Ma attenzione: nessun tool potrà sostituire la nostra capacità di fare le domande giuste.

🔹 Prompting = pensiero critico

🔹 Capacità di sintesi

🔹 Guidare l’AI, non farsi guidare

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Prompt Optimizer è uno strumento valido per i primi passi, ma va usato con consapevolezza:

1️⃣ Illusione di delega → rischi di smettere di imparare a pensare.

🤷‍♀️ È come usare il correttore automatico senza mai imparare a scrivere bene.

2️⃣ Riduzione della responsabilità cognitiva → Prompting = pensiero critico, chiarezza, strategia. Se il tool “ottimizza per te”, rischi di abbassare il livello di attenzione → meno ownership sul risultato.

3️⃣ Bias invisibili ⚠️ → L’ottimizzatore incorpora scelte di design e filtri di chi lo ha costruito.

⚠️‼️⛔️In pratica: stai usando i prompt che OpenAI vuole che tu usi. Questo riduce la trasparenza e aumenta il rischio di “pensiero guidato”.

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Il futuro non lo costruirà chi ha il modello più potente.

Lo costruirà chi saprà orchestrarlo meglio.

E tu?

Sei pronta/o a fare il salto… o aspetti che l’AI pensi al posto tuo? 🚀

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